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Plastica: alcune startup stanno cercando di eliminarla nel settore pet

La crisi globale dei rifiuti di plastica è così grave che le Nazioni Unite hanno iniziato a lavorare su un trattato globale per affrontarla. Ma in che modo il settore degli animali da compagnia può dare il suo contributo? Alcune startup stanno cercando di ipotizzarlo.

In primo luogo, giova sottolineare come gran parte degli imballaggi in plastica utilizzati per i prodotti per animali domestici sono realizzati con materiali non riciclabili o difficili da riciclare e che ben il 99% delle confezioni di cibo per animali finisce nelle discariche o nell’oceano.

Di qui, l’idea di Artur Oboleński, responsabile della piattaforma di packaging personalizzato Packhelp, con sede a Varsavia, in Polonia, che ha già raccolto 40 milioni di euro lo scorso novembre registrando un aumento delle richieste da parte delle aziende produttrici di prodotti per animali domestici di tutta Europa, interessate alle sue soluzioni ecosostenibili.

Secondo il manager, i proprietari di animali domestici sono più propensi a prendere sul serio la sostenibilità, costringendo i marchi a essere più reattivi. “La tendenza alla sostenibilità domina tutti i settori“, afferma Artur. “Ma questo amore per gli animali si riflette nel cercare di essere una persona migliore per i proprietari di animali domestici e nell’essere naturali e sostenibili”.

Simile è l’opinione di Suwar Mert, CEO di Bower, un’app svedese attiva nel riciclaggio, secondo cui “i proprietari di animali domestici sono più rispettosi dell’ambiente e attenti alla sostenibilità“.

Oboleński afferma che la richiesta più frequente per Packhelp – che lavora soprattutto con aziende di alimenti e accessori nel settore degli animali domestici – è la sostituzione dei materiali. Ciò potrebbe significare passare da materiali eterogenei a monomateriali composti da singoli polimeri, più facili da riciclare.

Tuttavia, tutte le sostituzioni comportano dei compromessi. L’industria degli animali domestici è passata a plastiche più morbide, che sono certamente più difficili da riciclare con la tecnologia esistente. Ma sono anche più leggere e, rispetto alle plastiche rigide, possono essere imballate in quantità maggiori in una spedizione, riducendo le emissioni legate al trasporto. Il vetro è più sostenibile perché più facile da riciclare, ma è anche più pesante da spedire e la sua produzione emette più anidride carbonica.

Uno studio di fattibilità commissionato dal gruppo di difesa Pet Sustainability Coalition suggerisce che l’industria degli alimenti per animali domestici, che utilizza prevalentemente imballaggi in plastica flessibile multilaminato, potrebbe utilizzare le tecnologie esistenti per rendere riciclabile quasi l’80% degli imballaggi multilaminato entro il 2030.

Gli imballaggi flessibili e le plastiche morbide sono sempre più utilizzati negli imballaggi per alimenti per animali domestici, raggiungendo il 54% a livello globale nel 2020, ma questi materiali sono notoriamente poco riciclati.

Parte del problema potrebbe essere rappresentato dal fatto che i consumatori non sanno come differenziare i rifiuti nelle diverse opzioni. Proprio per questo motivo l’app Bower, che offre premi per il riciclo dei rifiuti, sta lavorando con marchi di consumo tra cui Nestlé, Unilever, Mondelēz e Procter & Gamble per rendere gli imballaggi sempre più facilmente riciclabili al 100%.