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BEI, due startup italiane finaliste alla 10ma edizione del Torneo dell’Innovazione Sociale

Sono ben due le startup italiane finaliste della 10ma edizione del Torneo dell’innovazione sociale (Sit) promosso dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti). L’evento si terrà il prossimo 7 ottobre a Lisbona, con lo scopo di premiare e sponsorizzare imprenditori sociali europei che perseguono obiettivi di generazione di positivi impatti social, etici o ambientali.

Per quanto concerne il nostro Paese, a giungere in finale sono Angiodroid, società del settore delle tecnologie medicali con sede in Emilia-Romagna, e Orange Fiber, startup siciliana che usa sottoprodotti di agrumi per produrre tessuti sostenibili utilizzabili dall’alta moda. Le società sono state selezionate tra 280 candidati d’eccellenza in tutta Europa.

I premi in palio

Oltre alla notorietà conseguita dalla celebrazione al prestigioso premio, la BEI mette in palio dei premi in denaro. Per la categoria generale e per quella speciale, per esempio, saranno assegnati un primo premio di 75.000 euro e un secondo premio di 30.000 euro.

Al vincitore del premio Audience Choice Award, votato dagli spettatori online del contest, andranno invece 10.000 euro.

Per quanto attiene i premi non monetari, ricordiamo che i finalisti diventano automaticamente membri della rete Sit Alumni, che pone in network gli imprenditori sociali più in vista, in modo da moltiplicare le opportunità. Tutti i membri del Sit Alumni beneficiano di occasioni di formazione e sono in grado di partecipare a un programma di borse di studio nel campo dell’innovazione.

Infine, al fine di sfruttare le sinergie conseguibili con il torneo SIT, la BEI ha confermato il proprio sostegno a Iris, primo incubatore sociale nel nord del Portogallo.

Angiodroid

Come anticipavamo, sono due startup finaliste che potrebbero aggiudicarsi i premi.

La prima è Angiodroid, società attiva dal 2013 nel settore delle tecnologie medicali e nella realizzazione di nuove soluzioni sanitarie. In particolare, Angiodroid ha progettato e sviluppato quello che al momento è il primo iniettore automatico di CO2 per angiografia periferica, che permette all’utilizzatore di controllare la dose di gas e la pressione di iniezione superando le problematiche connesse alla contaminazione dell’aria, alla scarsa qualità delle immagini e alla sicurezza dei pazienti. L’unità è portatile e dispone di un serbatoio di CO2 integrato sufficiente per oltre 500 procedure diagnostiche. È inoltre pronta per l’iniezione in sei secondi.

Orange Fiber

La seconda è invece Orange Fiber, fondata sette anni fa a Catania. L’obiettivo della startup è quello di utilizzare i sottoprodotti di agrumi per produrre tessuti sostenibili brevettati da destinare alla fabbricazione di stoffe di qualità per l’alta moda. Dunque, la materia prima usata sono i sottoprodotti dell’industria di trasformazione degli agrumi, il cui smaltimento genera oneri particolarmente salati per le imprese produttrici di succhi e per l’ambiente. La società è coinvolta in diverse iniziative con lo scopo di rendere le filiere alimentari e tessili sempre più sostenibili.